MATTEO BORGETTO (LA STAMPA)
10 Febbraio 2023 Aggiornato alle 17:52
Anche cinque volontari cuneesi sono partiti stamane (venerdì 10 febbraio), dal porto di Brindisi, a bordo della nave militare San Marco, diretti verso il porto di Alessandretta in Turchia con l’ospedale da campo della Maxiemergenza 118 e la colonna mobile della Protezione civile della Regione. Lo sbarco è previsto tra pochi giorni, quindi dovrebbero raggiungere Antiochia, per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto.
«Si tratta della prima partenza - spiega il presidente del Coordinamento provinciale della Protezione Civile, commendatore Roberto Gagna -. Nelle prossime settimane sono previsti altri rinforzi. Ancora una volta Cuneo è in prima linea dimostrandosi pronta a intervenire laddove c’è bisogno, anche a livello internazionale». Il gruppo partito stamane è composto da 41 persone da tutto il Piemonte, con elettricisti, idraulici, ma anche traduttori e personale formato alle azioni di emergenza da campo per il 118, con 20 mezzi, come piccoli escavatori e macchine movimento terra sia per l’allestimento del campo, sia per interventi di bonifica.
Emergenza idrogeologica Emilia Romagna aggiornamento del 21 maggio 2023:
Le squadre della Colonna Mobile Regionale hanno operato nella giornata odierna a Russi in Frazione Godo per lo svuotamento di un sottopasso con le motopompe ed a Solarolo dove hanno provveduto con le palette meccaniche a svuotare diversi scantinati dal fango. E' stata impiegata la motopompa ad alta capacità di pompaggio (HCP) per scaricare il Canale Magni a Ravenna. Il lavoro dei volontari della Colonna Mobile Regionale e del Coordinamento Regionale del Volontariato di Protezione Civile del Piemonte proseguiranno nel corso dei prossimi giorni.
MAGGIO 2023 - APERTURA SALA OPERATIVA
Da TargatoCN
"E' piovuto con döit".
Con giudizio. Lo dice, tirando un sospiro di sollievo, Roberto Gagna, coordinatore provinciale dei volontari della Protezione civile di Cuneo dopo le 48 ore di maltempo che si sono abbattute sulla provincia, facendo scattare l'allerta arancione nelle valli del Cuneese e del Saluzzese e nell'area di pianura da Cuneo al Saviglianese.
I numeri rendono l'idea dell'impegno messo in campo per fronteggiare una situazione che si è fortunatamente rivelata meno grave di quanto le previsioni avessero annunciato. Sono state 66 le ore di apertura della sala operativa gestita da un gruppo di circa 20 persone suddivise in tre turni ogni giorno. Ben 150 i gruppi operativi e circa 650 i volontari impegnati nel costante monitoraggio del territorio.
"Fortunatamente la pioggia, seppur intensa, è sempre stata costante, senza alcuna "bomba" - evidenzia Gagna. Anche i quantitativi sono stati inferiori alle previsioni, in definitiva. Sabato eravamo seriamente preoccupati. Quello che è accaduto in Emilia Romagna ci spaventava molto. Due in particolare le criticità: lo zero termico a 2.300 metri significa che piove anche in montagna e che tutta quell'acqua scende a valle. In montagna se non si sfalcia e se non si puliscono i boschi, la pioggia non penetra e viene tutta giù. E' successo, ma senza conseguenze particolarmente gravi".
I problemi maggiori, seppur contenuti, a Mondovì con il torrente Ellero e nel Saluzzese con il Ghiandone. "C'è stata qualche esondazione, ma nei campi. Nessun danno ai centri abitati", continua Gagna.
I corsi d'acqua al momento sono scesi tutti sotto il livello di guardia. Nei prossimi giorni non dovrebbe piovere e non destano quindi particolare preoccupazione le previsioni da metà settimana in avanti, quando dovrebbero esserci nuove precipitazioni. Conclude: "Le ondate di piena per allora saranno tutte passate. Ora possiamo dirlo... l'abbiamo scampata".